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PLOT

Arrivare in un posto che allora, nel 2020, sembrava in procinto di chiudere (e che lotta tutt’oggi per il suo riconoscimento e per la sua sopravvivenza), un posto dove donne di tutte le età e di ogni provenienza diventano
– per un periodo più o meno lungo – famiglia, e ritrarlo in quindici minuti è una sfida. Sfida che la regista Martina De Tommaso ha affrontato con concentrazione, sensibilità e tenacia. Il suo credo era sparire dietro la telecamera, e prima ancora entrare nelle vite delle persone per trovarne la bellezza. Questo non era difficile: bastava restare con loro, cenarci insieme, giocare, ascoltarle, scherzarci e lasciare che si prendessero cura di noi. La nostra è diventata reale condivisione, vita e poi cinema. Abbiamo scelto di lasciare la tragedia incombente di un possibile sgombero come sfondo e concentrarci sull’assoluta e poetica normalità delle vite di queste donne di tre generazioni. In quindici minuti, è venuta fuori una ricerca sulla precarietà, sulla resilienza, sulla famiglia (non quella di sangue, ma quella del caso che – come la prima – può funzionare come essere un disastro). Oggi, nel 2023, Lucha Y Siesta resiste. Lucia, Emanuela e Ileana hanno cambiato casa, continuando a combattere, tutte. E lo sguardo di Martina è cristallizzato in questi quindici minuti, insieme a tutta la bellezza che è riuscita a cogliere, e amplificare con la sua arte.